23/03/13

Stampare moneta per ridurre il debito. Cosa significa?

Quando c'era la Lira, l'Italia poteva decidere di fare stampare tramite la Banca d'Italia nuovo denaro. Con lo scopo di finanziare il debito pubblico uno stato che possiede una moneta sovrana (come è stata la Lira per l'Italia) può mettere in circolazione tramite la sua banca centrale nuova moneta. Semplificando al massimo la questione e tralasciando gli ampi argomenti collegati come per esempio quello del Signoraggio, si può dire che uno stato per pagare il suo debito pubblico ha la possibilità di stampare della moneta. Il principale effetto negativo causato da questa operazione è l'aumento dell'inflazione, è logico pensare infatti che immettendo nuovi soldi in circolazione anche i prezzi aumentino di conseguenza.
Quando c'era la Lira, i rendimenti dei titoli di stato italiani erano molto alti, molto più di ora; l'Italia effettivamente ricorreva frequentemente anche a questa pratica, i rendimenti del debito pubblico rimaneva alti, l'inflazione cresceva senza freni però poichè la nazione stava attraversando un periodo di crescita poteva permettersi una situazione del genere.   
Ora con l'Euro una nazione come l'Italia non ha la possibilità di stampare moneta (l'Euro non è una moneta sovrana), è la Banca Centrale Europea (BCE) che decide a livello centrale se e quando immettere nuova moneta. Finora si è cercato in Europa di non ricorrere all'immissione di nuova valuta innanzitutto per preservare la stabilità dei prezzi evitando di alimentare inflazione ed inoltre perchè si reputa prioritaria l'attuazione di politiche di crescita e di riduzione del debito da parte delle nazioni.
Il mondo degli economisti su questo argomento è diviso, vedremo quali sarà il comportamento della BCE presieduta dal nostro Mario Draghi.   

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